Il giorno 2 febbraio 2013 alle ore 20,30 presso l’auditorium dell’Istituto tecnico commerciale “Camillo d’Errico” il sestetto di fiati della Scuola di Musica dell’ ”Associazione Musicale “Camillo d’Errico” di Palazzo San Gervasio nonché allievi del Conservatorio “E Duni” di Matera con il patrocinio del Comune di Palazzo San Gervasio e dell’Ente Morale “Camillo d’Errico” eseguiranno uno spettacolo musico-teatrale nella ricorrenza della “Giornata del memoria”. Ideato dal prof. Daniele Primucci negli arrangiamenti musicali con brani di una certa sonorità ebraica, lo spettacolo ha un forte spessore culturale ma trascina nello stesso tempo lo spettatore in un vortice di graduale emotività perché integra insieme alle musiche dell’ensemble la proiezione di immagini e video. commenti e testimonianze presentati dalla voce narrante dell’attore Antonello Arpaia.
Shoah in lingua ebraica significa "distruzione", "catastrofe", nel senso reale di una sciagura improvvisa, inaspettata, è un'altra parola utilizzata per riferirsi all'Olocausto. Questo termine (shoah) viene usato da molti ebrei e da un numero crescente di non ebrei a causa del disagio legato al significato letterale della parola olocausto ossia come forma di sacrificio praticato nell’antichità, specialmente. nella religione greca e in quella ebraica, in cui la vittima veniva interamente bruciata.
Quando si parla di deportazione e sterminio degli ebrei, pensiamo sempre solo ai nazisti e alle responsabilità tedesche; di fatto anche la complicità e la partecipazione degli italiani in quei tragici eventi fu considerevole e per troppo tempo taciuta. Ma tacere sui fenomeni di razzismo non aiuta a comprenderne le cause profonde ad evitare che tali fatti del passato possano verificarsi di nuovo e, soprattutto, il silenzio non favorisce un percorso di presa di coscienza e di riflessione critica che faccia da "scudo" ad atteggiamenti razzisti nei confronti di tutte quelle "minoranze" o gruppi "altri", sociali o religiosi che siano, presenti oggi in varie parti del mondo.
Shoah in lingua ebraica significa "distruzione", "catastrofe", nel senso reale di una sciagura improvvisa, inaspettata, è un'altra parola utilizzata per riferirsi all'Olocausto. Questo termine (shoah) viene usato da molti ebrei e da un numero crescente di non ebrei a causa del disagio legato al significato letterale della parola olocausto ossia come forma di sacrificio praticato nell’antichità, specialmente. nella religione greca e in quella ebraica, in cui la vittima veniva interamente bruciata.
Quando si parla di deportazione e sterminio degli ebrei, pensiamo sempre solo ai nazisti e alle responsabilità tedesche; di fatto anche la complicità e la partecipazione degli italiani in quei tragici eventi fu considerevole e per troppo tempo taciuta. Ma tacere sui fenomeni di razzismo non aiuta a comprenderne le cause profonde ad evitare che tali fatti del passato possano verificarsi di nuovo e, soprattutto, il silenzio non favorisce un percorso di presa di coscienza e di riflessione critica che faccia da "scudo" ad atteggiamenti razzisti nei confronti di tutte quelle "minoranze" o gruppi "altri", sociali o religiosi che siano, presenti oggi in varie parti del mondo.