PALAZZO SAN GERVASIO- Sala consiliare gremitissima per discutere del megaimpianto termodinamico solare. In un’atmosfera carica di tensione e di preoccupazione, l’assise comunale, aperta alla partecipazione dei cittadini, convocata ieri d’urgenza, si è soffermata sulla situazione che la comunità si trova a fronteggiare.
È lo specchio di quanto accade in paese dove man mano che la popolazione prende coscienza di quanto si sta consumando, si assiste ad una presa di posizione trasversale e corale. E proprio su questo si registrano le prese di posizione del sindaco Michele Mastro, e del suo competitor alle scorse elezioni comunali Giovanni Barbuzzi, come anche quella del Partito democratico, e dell’Udc di Palazzo San Gervasio, associazioni del mondo agricolo quali Cia e Coldiretti e del volontariato. C’è chi evoca quanto già accaduto circa 20 anni fa per il termodistruttore Fenice, scelta da molti contestata e che oggi è oggetto acclarato di inquinamento, come attestato anche dalle indagini della magistratura e dagli esiti della commissione speciale del Consiglio regionale di Basilicata. Ciò che a tutti risalta paradossale è la situazione amministrativa ingeneratasi. A poche centinaia di metri dal paese, in agro di Banzi, si stanno per occupare terreni per 230 ettari per creare quello che in molti definiscono un ecomostro, proprio in una delle località più floride per l’agricoltura, a poche centinaia di metri dal centro abitato di Palazzo. I dati propinati dalla società interessata, la “Teknosolar Italia 2 s.r.l. unipersonale” sono a dir poco allarmanti: l’impianto innalzerà la temperatura media di 2° centigradi e bisognerà predisporre un piano di evacuazione delle cittadine viciniori al sito in questione sul modello “Seveso”. E che il comune di Banzi fosse informato di quanto accadesse e della pericolosità del tutto lo dimostra l’Avviso di Procedura di Via Ditta Proponente Teknosolar Italia 2 S.R.L Pubblicazione: 26 novembre 2012 dal sito della provincia di Potenza. Quindi cresce l’indignazione in quanto in pochi sapevano, e non ne erano informati i diretti interessati.
Fonte:www.nuovadelsud.it