In Africa ... finalmente ! (4^ parte)
L’ultimo giorno di questo breve viaggio mi alzo che è ancora buio: i musulmani intonano ad alta voce le loro preghiere del mattino …
E’ una buona occasione per ammirare una meravigliosa alba africana e rapirla per portarla con me, anche se solo mediante delle fotografie: uno splendido sole fa capolino tra le cime delle altissime palme della foresta, mentre stormi di aironi e di altri uccelli acquatici ci passano sulla testa quasi per salutarci anch’essi dispiaciuti per la nostra partenza …
Caricati i nostri bagagli sui fuoristrada, salutiamo con un po’ di tristezza i volontari che ci hanno accolto con tanta cordialità in questi giorni e che (beati loro!) rimangono alla missione di Bafatà, e ci dirigiamo alla volta di BISSAU, dove trascorreremo la giornata in attesa di ripartire a tarda sera per l’Italia.
Lungo il tragitto che ci porterà a Bissau i nostri ospiti ci riservano ancora una inattesa e gradita sorpresa.
Inoltrandoci in un sentiero della foresta, lungo il quale incontriamo gente simpatica in bicicletta, al pascolo, in attesa di vendere dei sacchi di carbone … facciamo una breve sosta in una scuola immersa nella pace della foresta.
Una scuola centrale rispetto ad alcuni villaggi dai quali ogni mattina arrivano a piedi numerosi bambini e ragazzi più grandi al loro primo anno di scuola, privi di materiale scolastico (non hanno libri, penne e quaderni), nella quale il maestro, che “forse prima o poi” percepirà un piccolo stipendio, svolge ogni giorno con passione il suo lavoro e gli alunni, anche se momentaneamente distratti dalla nostra presenza, lo seguono con grande attenzione e rispetto …
Inoltrandoci in un sentiero della foresta, lungo il quale incontriamo gente simpatica in bicicletta, al pascolo, in attesa di vendere dei sacchi di carbone … facciamo una breve sosta in una scuola immersa nella pace della foresta.
Una scuola centrale rispetto ad alcuni villaggi dai quali ogni mattina arrivano a piedi numerosi bambini e ragazzi più grandi al loro primo anno di scuola, privi di materiale scolastico (non hanno libri, penne e quaderni), nella quale il maestro, che “forse prima o poi” percepirà un piccolo stipendio, svolge ogni giorno con passione il suo lavoro e gli alunni, anche se momentaneamente distratti dalla nostra presenza, lo seguono con grande attenzione e rispetto …
Dopo circa due ore in fuoristrada strada, volate velocemente ammirando in silenzio e memorizzando un’infinità di immagini stupende soprattutto in me oltre che nella mia fotocamera, una breve sosta al Seminario Diocesano di BISSAU dove vengono formati i novelli sacerdoti e poi, dopo un giro veloce attraverso le caotiche strade intasate dai tantissimi taxi blu e bianchi, dalle centinaia di persone in movimento sui marciapiedi sporchi di terriccio di color rosso e di rifiuti ovunque abbandonati, ci ospitano e ci offrono il pranzo i sacerdoti italiani del P.I.M.E. (Pontificio Istituto Missioni Estere).
Ancora un salto in centro città per acquistare dei souvenir da portare in Italia ai nostri cari e quindi in aeroporto dove abbracciamo monsignor Zilli e padre Abramo che hanno voluto accompagnarci fino al check-in, promettendo loro di ritornare appena possibile rimanendo più tempo con loro non per una semplice visita, ma per renderci utili dando loro una mano nelle tante attività quotidiane.
Una splendida luna piena illumina il buio aeroporto africano e sembra sorriderci premurosa, assicurandoci di farci buona compagnia durante
il viaggio ed augurandoci di ritornare presto in questa terra ricca di magie
difficili da descrivere …
il viaggio ed augurandoci di ritornare presto in questa terra ricca di magie
difficili da descrivere …