A volte capita, navigando su di un vetusto veliero, di perdersi in una tempesta in alto mare con pioggia grondante e mare grosso poi.… d’improvviso allontanando un po’ lo sguardo ci si rende conto che la tempesta ed il mare non sono altro che un po’ d’acqua versata in un piccolo bicchiere.
All’incirca venti giorni fa l’associazione di Volontariato Ruah ha inviato una missiva indirizzata al Consiglio di Amministrazione della Pinacoteca e Biblioteca Camillo D’Errico di Palazzo San Gervasio nella quale chiedeva di poter utilizzare l’atrio di suddetta Pinacoteca, nei giorni dodici tredici e quattordici giugno, per allestire la mostra ”ACQUA PER LA GUINEA BISSAU”, mostra itinerante inaugurata a Potenza senza alcun problema, presso il Museo Provinciale, il 22 maggio scorso. Mostra che, peraltro , toccherà tutti i più importanti eventi e luoghi della Lucania, tra gli altri, anche, Lagopesole e Maratea.
Come sempre più spesso accade, nessuna risposta è giunta.
Oggi, da più parti e mai per iscritto, ci viene chiesto di fare una rinuncia.
Ma, la domanda nasce spontanea, a cosa??? Possiamo noi rinunciare a qualcosa che non abbiamo??? qualcosa su cui non abbiamo alcun diritto soggettivo o potere???
La rinuncia, in una accezione squisitamente giurisprudenziale, è una manifestazione e dichiarazione unilaterale della volontà di non esercitare un diritto soggettivo o un potere, fatta dal titolare di quel diritto o potere.
Noi, non abbiamo alcun potere né, siamo titolari di qualsivoglia diritto; ci pare, quindi, inopportuno chiederci qualcosa che, anche mettendo a frutto tutta la buona volontà che ci contraddistingue, proprio non possiamo fare.
È lapalissiano che il Consiglio di Amministrazione della Pinacoteca e Biblioteca Camillo D’Errico può, in qualunque modo ritenga più opportuno, esercitare i propri diritti e compiere le scelte che ritiene più giuste, senza che nessuno possa pretendere alcunché o arrogarsi qualsiasi diritto. Ed è altrettanto evidente che tutti avrebbero accolto, in "religioso silenzio", qualunque decisione senza batter ciglio. La Pro-Loco di Palazzo San Gervasio avrebbe potuto tranquillamente, secondo il nostro parere, utilizzare l’atrio o le stanze della Pinacoteca.
Speriamo, sinceramente, che la Biblioteca e Pinacoteca Camillo D’Errico non resti chiusa in questi giorni di festa e che possa essere utilizzata, nella maniera che si ritiene più giusta.
A volte le tempeste sembrano non finire mai ed il vento, la pioggia, il mare grosso sfiancano i naviganti, probabilmente, basterebbe una maggiore diligenza da parte di chi ha il timone della nave in mano.
Il sereno, fuori dal bicchiere, c’è!!
All’incirca venti giorni fa l’associazione di Volontariato Ruah ha inviato una missiva indirizzata al Consiglio di Amministrazione della Pinacoteca e Biblioteca Camillo D’Errico di Palazzo San Gervasio nella quale chiedeva di poter utilizzare l’atrio di suddetta Pinacoteca, nei giorni dodici tredici e quattordici giugno, per allestire la mostra ”ACQUA PER LA GUINEA BISSAU”, mostra itinerante inaugurata a Potenza senza alcun problema, presso il Museo Provinciale, il 22 maggio scorso. Mostra che, peraltro , toccherà tutti i più importanti eventi e luoghi della Lucania, tra gli altri, anche, Lagopesole e Maratea.
Come sempre più spesso accade, nessuna risposta è giunta.
Oggi, da più parti e mai per iscritto, ci viene chiesto di fare una rinuncia.
Ma, la domanda nasce spontanea, a cosa??? Possiamo noi rinunciare a qualcosa che non abbiamo??? qualcosa su cui non abbiamo alcun diritto soggettivo o potere???
La rinuncia, in una accezione squisitamente giurisprudenziale, è una manifestazione e dichiarazione unilaterale della volontà di non esercitare un diritto soggettivo o un potere, fatta dal titolare di quel diritto o potere.
Noi, non abbiamo alcun potere né, siamo titolari di qualsivoglia diritto; ci pare, quindi, inopportuno chiederci qualcosa che, anche mettendo a frutto tutta la buona volontà che ci contraddistingue, proprio non possiamo fare.
È lapalissiano che il Consiglio di Amministrazione della Pinacoteca e Biblioteca Camillo D’Errico può, in qualunque modo ritenga più opportuno, esercitare i propri diritti e compiere le scelte che ritiene più giuste, senza che nessuno possa pretendere alcunché o arrogarsi qualsiasi diritto. Ed è altrettanto evidente che tutti avrebbero accolto, in "religioso silenzio", qualunque decisione senza batter ciglio. La Pro-Loco di Palazzo San Gervasio avrebbe potuto tranquillamente, secondo il nostro parere, utilizzare l’atrio o le stanze della Pinacoteca.
Speriamo, sinceramente, che la Biblioteca e Pinacoteca Camillo D’Errico non resti chiusa in questi giorni di festa e che possa essere utilizzata, nella maniera che si ritiene più giusta.
A volte le tempeste sembrano non finire mai ed il vento, la pioggia, il mare grosso sfiancano i naviganti, probabilmente, basterebbe una maggiore diligenza da parte di chi ha il timone della nave in mano.
Il sereno, fuori dal bicchiere, c’è!!