Se nel proprio comune di residenza il depuratore dell’acqua fognaria non funziona, si può richiedere al proprio Comune, all’A.Q.L. il rimborso della tariffa di depurazione nella bollette dell'acqua dal 1998.
A stabilirlo è stata una sentenza della Corte Costituzionale (sentenza 335/2008) che ha dichiarato illegittimo l'art. 14, comma 1, della legge n. 36/1994 (legge Galli) e il Codice ambientale (D.lgs n. 152/06), nella parte in cui si stabiliva che gli utenti dovessero pagare la depurazione anche nel caso in cui la fognatura fosse sprovvista di impianti centralizzati o questi fossero temporaneamente inattivi.
Dopo la sentenza della Corte Costituzionale tutti i comuni privi di impianti di depurazioni e che hanno riscosso direttamente o tramite la società concessionaria del servizio idrico la tariffa per la depurazione, dal 1998 a tutt’oggi, devono restituire le somme versate dai cittadini, costretti a pagare in assenza del servizio e con gravi danni all'ambiente.
”Potranno usufruire della restituzione non soltanto le utenze domestiche, ma anche quelle dei condomini, le utenze commerciali e , addirittura, quelle di fabbriche, scuole, ospedali, alberghi ed enti pubblici o privati che in questi anni hanno pagato centinaia di migliaia di euro per una depurazione delle acque reflue rimasta il più delle volte una pia illusione”.
Occorre scaricare il modulo, compilarlo in ogni sua parte, allegare documento di riconoscimento e spedirlo.
A stabilirlo è stata una sentenza della Corte Costituzionale (sentenza 335/2008) che ha dichiarato illegittimo l'art. 14, comma 1, della legge n. 36/1994 (legge Galli) e il Codice ambientale (D.lgs n. 152/06), nella parte in cui si stabiliva che gli utenti dovessero pagare la depurazione anche nel caso in cui la fognatura fosse sprovvista di impianti centralizzati o questi fossero temporaneamente inattivi.
Dopo la sentenza della Corte Costituzionale tutti i comuni privi di impianti di depurazioni e che hanno riscosso direttamente o tramite la società concessionaria del servizio idrico la tariffa per la depurazione, dal 1998 a tutt’oggi, devono restituire le somme versate dai cittadini, costretti a pagare in assenza del servizio e con gravi danni all'ambiente.
”Potranno usufruire della restituzione non soltanto le utenze domestiche, ma anche quelle dei condomini, le utenze commerciali e , addirittura, quelle di fabbriche, scuole, ospedali, alberghi ed enti pubblici o privati che in questi anni hanno pagato centinaia di migliaia di euro per una depurazione delle acque reflue rimasta il più delle volte una pia illusione”.
Occorre scaricare il modulo, compilarlo in ogni sua parte, allegare documento di riconoscimento e spedirlo.