Hanno deciso di “riparare” un torto – gli pneumatici bucati di un’automobile – individuando i presunti colpevoli e, dopo averli portati con la forza in una zona periferica di Palazzo San Gervasio (Potenza), li hanno picchiati, derubati di 300 euro circa (a rimborso del danno) e minacciati di morte se avessero denunciato l’aggressione: tre giovani (con un’età compresa tra i 23 e i 27 anni) sono stati arrestati dai carabinieri con le accuse di sequestro di persona, estorsione e lesioni personali.
La vicenda risale alla notte tra il 12 e il 13 agosto, nel centro di Palazzo San Gervasio. I tre (tutti agli arresti domiciliari), dopo aver scoperto il danno subito, hanno chiesto in giro notizie sul presunto autore. Hanno individuato quello che alcuni hanno indicato come il colpevole (di 24 anni), che in quel momento era in compagnia di un minorenne. Entrambi sono stati bloccati e costretti a entrare in macchina: in una zona isolata, il gruppo ha messo in atto il piano di “giustizia privata”.
Sono stati alcuni passanti a portare poi i ragazzi nel presidio di guardia medica per le medicazioni. I particolari della vicenda sono stati illustrati stamani, a Potenza, nel corso di un incontro con i giornalisti, dal comandante del reparto operativo dei carabinieri di Potenza, il capitano Antonio Milone, e dal comandante della compagnia di Venosa (Potenza), il capitano Vincenzo Varriale. “Gli arrestati - hanno detto – sono ragazzi di buona famiglia, senza particolari problemi economici o sociali”.
La vicenda risale alla notte tra il 12 e il 13 agosto, nel centro di Palazzo San Gervasio. I tre (tutti agli arresti domiciliari), dopo aver scoperto il danno subito, hanno chiesto in giro notizie sul presunto autore. Hanno individuato quello che alcuni hanno indicato come il colpevole (di 24 anni), che in quel momento era in compagnia di un minorenne. Entrambi sono stati bloccati e costretti a entrare in macchina: in una zona isolata, il gruppo ha messo in atto il piano di “giustizia privata”.
Sono stati alcuni passanti a portare poi i ragazzi nel presidio di guardia medica per le medicazioni. I particolari della vicenda sono stati illustrati stamani, a Potenza, nel corso di un incontro con i giornalisti, dal comandante del reparto operativo dei carabinieri di Potenza, il capitano Antonio Milone, e dal comandante della compagnia di Venosa (Potenza), il capitano Vincenzo Varriale. “Gli arrestati - hanno detto – sono ragazzi di buona famiglia, senza particolari problemi economici o sociali”.