Noureddine, Mherzi e Ihmed sono i protagonisti di questa puntata di Passpartù. Venuti in Italia in nome delle oltre cinquecento famiglie tunisine che da circa un anno sono alla ricerca dei loro figli, i tre hanno visitato diversi centri per migranti presenti sul nostro territorio e hanno intenzione di visitarne altri, fin quando non sapranno qualcosa di più sulla sorte dei loro cari dispersi. Nel corso della trasmissione parleremo anche di questi centri, in particolare di due strutture oggi chiuse, una in Campania e una Basilicata, che il nostro governo si sta accingendo a riaprire.
Noureddine, Mherzi e Ihmed sono rispettivamente un papà, una mamma e un fratello, in cerca ognuno del proprio caro scomparso. La vicenda è ormai piuttosto nota a chi segue le nostre trasmissioni, infatto abbiamo dato spazio più di una volta alle voci di queste famiglie tunisine, che da quando hanno visto i loro parenti imbarcarsi alla volta dell’Europa non hanno più loro notizie, ma mentre le altre volte li avevamo raggiunti telefonicamente in Tunisia, dove le famiglie hanno costituito un Comitato dei parenti dei dispersi, oggi abbiamo ascoltato le loro dal vivo. Stanchi di aspettare, hanno deciso di rompere il silenzio assordante delle istituzioni, hanno preso un aereo e sono venuti in Italia. Li abbiamo invitati nei nostri studi, ci hanno portato interi fascicoli e cd contenenti fotografie e video estratti dai telegiornali italiani e internazionali in cui hanno riconsciuto i loro cari.
Quando a marzo del 2011 sono iniziate ad arrivare le imbarcazioni cariche di giovani tunisini sulle nostre coste, oltre ai già numerosi centri per migranti esistenti, il governo si è subito adoprato per aprirne di nuovi. In particolare, tre strutture, una in Sicilia, una in Basilicata l’altra in Campania, sono state aperte in nome dell’emergenza, sotto la nuova forma giuridica di Ciet, centri di denitifcazione ed espulsione temporanea. Dopo pochi mesi di funzionamento, i centri sono stati chiusi. Oggi però con un’ordinanza del nuovo governo Monti si stanziano 18 milioni di euro per la per la messa a nuovo e la riapertura dei centri di Santa Maria Capua Vetere e Palazzo San Gervasio, nonostante i pareri avversi delle regioni in cui i centri insistono. A Palazzo San Gervasio il 2 marzo alcuni lavori sono riniziati, “si è trattato solo di lavori finalizzati a riparare i danni causati dalle recenti nevicate” ha assicurato il vicario della prefettura di Potenza Maria Raffella Laraia. I lavori però prima o poi inizieranno, nonostante i cittadini della Basilicata si siano più volte dichiarati contrari.
La delegazione dei parenti scomparsi sarà in Italia ancora per un mese. Chi volesse sapere di più riguardo ai loro spostamenti si può collegare al blog leventicinqueundici.noblogs.org
Ospiti della puntata: Noureddine, Ihmed, Mherzi e Gervasio Ungolo
In redazione: Elise Melot
tratto da AMISnet