Ripassa allo Stato l'area di Palazzo San Gervasio (Potenza), adibita negli anni scorsi a centro di accoglienza per i lavoratori stranieri della raccolta del pomodoro e dal 18 aprile scorso utilizzato come Cie (centro identificazione ed espulsione) per immigrati dopo la crisi di Lampedusa con una capienza massima stabilita in 150 posti. Lo ha stabilito l'Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati con apposito decreto di destinazione.
L'area, un tempo commerciale e industriale, e' infatti uno dei 14 beni che l'Agenzia gestisce in Basilicata, un ''patrimonio'' regionale decisamente inferiore rispetto alle altre regioni del Sud Italia e di percentuali infinitesimali rispetto al complessivo italiano di 11mila beni. Dopo una confisca decisa in Cassazione nel 2003, l'area di Palazzo fu assegnata al Comune che ne fece centro di accoglienza.
Con le ''primavere arabe'' e l'ondata migratoria di maghrebini il Ministero dell'Interno, tramite la Prefettura, ha preso in gestione l'area, ristrutturandola, ed adibendola a Cie. Destinazione che ha mantenuto anche quando si e' svuotato. Da quel momento il Comune ha manifestato l'intenzione a rinunciare al bene. Stante inoltre la richiesta della Prefettura, l'Agenzia ha decretato il mantenimento nel patrimonio indisponibile dello Stato e lo ha assegnato al Ministero dell'Interno.
L'area, un tempo commerciale e industriale, e' infatti uno dei 14 beni che l'Agenzia gestisce in Basilicata, un ''patrimonio'' regionale decisamente inferiore rispetto alle altre regioni del Sud Italia e di percentuali infinitesimali rispetto al complessivo italiano di 11mila beni. Dopo una confisca decisa in Cassazione nel 2003, l'area di Palazzo fu assegnata al Comune che ne fece centro di accoglienza.
Con le ''primavere arabe'' e l'ondata migratoria di maghrebini il Ministero dell'Interno, tramite la Prefettura, ha preso in gestione l'area, ristrutturandola, ed adibendola a Cie. Destinazione che ha mantenuto anche quando si e' svuotato. Da quel momento il Comune ha manifestato l'intenzione a rinunciare al bene. Stante inoltre la richiesta della Prefettura, l'Agenzia ha decretato il mantenimento nel patrimonio indisponibile dello Stato e lo ha assegnato al Ministero dell'Interno.
tratto da http://www.liberoquotidiano.it