Comunicato di Legambiente:

 Sono Banzi (73,45%), Genzano di Lucania (72,31%), Montemilone (69,95%), Pietragalla (68,87%) Palazzo San Gervasio (67,11%), Oppido Lucano (66,20%), Forenza (65,60%) e Rotondella (65,43%) i Comuni lucani che, superando il 65% di raccolta differenziata, vincono l’ottava edizione regionale di Comuni Ricicloni,

 

la campagna nazionale promossa da Legambiente nel 1994 con lo scopo di evidenziare i risultati ottenuti tra i Comuni nella raccolta differenziata destinata al riciclaggio e nelle attività atte a contenere la produzione dei rifiuti. In generale, - si legge in un comunicato - i dati sulla raccolta differenziata relativi al 2013 e contenuti nel Dossier di Comuni Ricicloni redatto da Legambiente Basilicata, ci consegna una Basilicata fanalino di coda a livello nazionale con un dato sulla Raccolta Differenziata nel 2013 pari al 25,8% con la Provincia di Potenza attestata al 29,5% e quella di Matera circa al 22%. La “marcia di avvicinamento” della Provincia di Matera alla Provincia di Potenza, che ha caratterizzato il trend delle raccolte differenziate negli anni passati, si è interrotta con la Provincia di Potenza che sopravanza di quasi 8 punti quella di Matera grazie allo straordinario contributo del sistema dei Comuni dell’Alto Bradano. Sono infatti proprio alcuni di questi Comuni per la prima volta ad entrare a pieno titolo nelle graduatorie nazionali dei Comuni Ricicloni superando la soglia del 65% prevista dalla legge. I dati complessivi sono tuttavia preoccupanti. Ancora oggi il 75% dei nostri rifiuti finisce in discariche e nell’inceneritore. 61 Comuni lucani, per un totale di poco meno di 140.000 abitanti, sono al di sotto del 20% di Raccolta Differenziata e solo 19 Comuni, per un totale di circa 100.000 abitanti, hanno un dato superiore al 50%. La Basilicata - aggiunge Legambiente - è purtroppo fanalino di coda anche per l’impiantisca, unica regione che fa registrare la totale assenza di impianti di compostaggio, obbligando quei Comuni sempre più numerosi che hanno deciso di avviare raccolte differenziate spinte a trattare la frazione organica fuori regione. L’unico impianto di biostabilizzazione che tratta la frazione umida, è funzionale solo alla discarica o all’incenerimento, perché il prodotto in uscita non possiede caratteristiche idonee per essere commercializzato come compost e può solo essere destinato allo smaltimento. Afferma Marco De Biasi, presidente di Legambiente Basilicata: “Possiamo stimare che per il 2013 il solo smaltimento in discarica è costato ai lucani più di 20 milioni di euro, guadagno facile a cui, per qualcuno, evidentemente è proprio difficile rinunciare. Non si può continuare a buttare ingenti risorse economiche nel “fosso” che genera bassa intensità di lavoro, crea enormi danni ambientali e tanti problemi ai bilanci comunali. Il sistema va radicalmente trasformato superando la logica dello “smaltimento” per passare ai sistemi basati sul recupero di materia, che comporta, fra l’altro, oltre agli indubbi vantaggi ambientali, anche una maggiore intensità di occupazione con la creazione di centinaia di posti di lavoro. Nonostante il contesto di grande difficoltà – continua De Biasi - ci sono però in Basilicata dei Comuni che si stanno impegnando per attuare sistemi nuovi di gestione dei rifiuti, operando con trasparenza e con l’aiuto di una collettività che ne condivide gli intenti e che, messa nelle condizioni di “operare”, risponde sempre con impegno. L’analisi dell’esperienza dei Comuni lucani ci dice che tutti riescono in pochi mesi a passare da percentuali di pochi punti ad oltre il 60% di raccolta differenziata, a dimostrazione che questo stesso processo si può attuare ovunque, anche in Basilicata, in tempi brevi, con una grande partecipazione dei cittadini e con risultati europei”. Aggiunge Stefano Ciafani, vece presidente nazionale Legambiente: “La Basilicata è molto indietro, e lo confermano i dati della vicina Campania con 20 punti superiori rispetto alla Basilicata. Bisogna utilizzare la leva economica e attivare la logica per cui i Comuni che non effettuano la raccolta differenziata paghino di più di quelli che la fanno. Basta una modifica delle legge regionale sull’ecotassa che la Regione Basilicata può fare subito e che in altre regioni, come le Marche, ha funzionato portando la regione ad essere la quarta in Italia per la raccolta differenziata. Bisogna poi puntare su impianti di produzione di CSS (combustibile solido secondario) per trattare l’organico che, con una tecnologia di digestione anaerobica, sono in attivo dal punto di vista economico”. Anche quest’anno Comuni Ricicloni conferisce menzioni speciali ai diversi comuni che si sono particolarmente distinti nella raccolta e nello smaltimento dei rifiuti, pur non raggiungendo il 65% di raccolta differenziata. La menzione “Start Up” vuole essere un incentivo a quei Comuni che nell’anno in corso hanno deciso di avviare nel proprio territorio un sistema di raccolta porta a porta, l’unico in grado di ottenere i risultati attesi sia in termini di raccolta differenziata, sia in termini di recupero dei materiali. Il riconoscimento va ai comuni di Pignola e Abriola. Riceve la menzione “Emergenti dall’Emergenza”, i Comuni di Acerenza, Cancellara, San Chirico Nuovo e Tolve: percentuali superiori al 60% ma inferiori al 65%. Riceve la menzione speciale “Modello Territoriale”, la Comunità Montana Alto Bradano per aver avviato nel corso del 2011 il primo progetto di raccolta differenziata territoriale in Basilicata che ha portato i Comuni di Acerenza, Banzi, Forenza, Genzano di Lucania, Oppido Lucano, Palazzo San Gervasio e San Chirico Nuovo e da poco anche Pignola al raggiungimento di percentuali di raccolta differenziata superiori al 60% Menzione Buco nero ai Comuni di Colobraro, Pisticci, Salandra e Tricarico che vedono sul loro territorio la presenza di una discarica per rifiuti urbani e non hanno realizzato un serio sistema di Raccolte Differenziate. Gli Indifferenti sono infine quei Comuni che hanno percentuali al di sotto del 5%, addirittura alcuni pari allo 0% (Accettura, Calciano, Cirigliano, Grottole, Missanello, Oliveto Lucano, Pietrapertosa, San Giorgio Lucano, San Costantino Albanese, Teana).

Fonte: www.basilicatanet.it