Nel prendere atto del comunicato stampa, del 21/11/2009 ore 13:01, a firma del Coordinatore Provinciale Antonio Tisci, i Consiglieri del PDL di Palazzo San Gervasio, Giovanni Barbuzzi , Savino Giannizzari e, Paolo Palumbo rappresentano quanto segue:nella giornata del 20/11/2009, si è celebrato il consiglio Comunale di Palazzo San Gervasio per discutere e votare l’unico punto all’ordine del giorno “Questione di fiducia” che, diversamente da quanto riportato dal Coordinatore Provinciale “Antonio Tisci”, ha visto la partecipazione della metà della compagine dei Consiglieri Comunali del PDL.
Estremo è stato l’imbarazzo nel quale, noi consiglieri presenti del PDL, ci siamo trovati nell’apprendere che, lo stesso Coordinatore, aveva chiesto, al Sindaco e non agli stessi consiglieri del PDL, tramite fax sopraggiunto nell’imminenza del consiglio, di rinviarlo. La richiesta, tecnicamente non accoglibile in quanto pervenuta da soggetto esterno all’Assise Comunale, sicuramente avrebbe sortito gli effetti desiderati con la presenza di tutti i Consiglieri interessati, rappresentando “la maggioranza della maggioranza” nel Consiglio comunale.In tema di buon senso, ci riteniamo gravemente offesi nella dignità personale in quanto il Coordinatore Provinciale, evidentemente, ritiene le nostre persone escluse dalla famiglia del PDL, e quindi, di conseguenza i nostri elettori di centro destra ivi compresi i rispettivi membri dei direttivi degli ex partiti di “Forza Italia” ed “Alleanza Nazionale”. Non può, attraverso la sua carica Dirigenziale (nomina effettuata dal Partito con una decisione verticistica, in questo momento fondativa), asserire che UNANIMEMENTE ed UNITAMENTE i consiglieri del PDL hanno ritenuto opportuno non partecipare ai lavori del Consiglio Comunale; come se noi (la metà dei consiglieri) appartenessimo ad altro schieramento. In cosa consiste l’atto di tradimento?
Colpevoli di aver mantenuto un’AMMINISTRAZIONE in cui governa la PDL con la maggioranza della giunta (3 su 5), colpevoli di ascoltare il direttivo ed il popolo del locale PDL, colpevoli di aver scelto di abbandonare poltrone (Vice-Sindaco, Assessore, Consigliere delegato e Capogruppo di F.I.) e, conseguentemente, posizioni di potere, per salvare l’Amministrazione Comunale e con l’obbiettivo di rilanciare l'attività amministrativa stessa.Oppure esclusivamente colpevoli di non aver accettato imposizioni personali, mai condivise con la locale dirigenza del PDL, in nome del partito?Noi, con tutta la stima e il rispetto politico, Egregio Coordinatore Provinciale Antonio Tisci, ci riconosciamo in quei valori fondanti che caratterizzano la Nostra grande famiglia politica, il Partito Popolare Europeo, con il quale Ella ha forse scarsa dimestichezza: la dignità della persona, la libertà, la democrazia e la responsabilità.
Proprio questa fede in tali ideali, che non abbiamo dovuto apprendere e potuto esercitare negli ultimi mesi, compreso un senso di responsabilità che sovrasta ogni convenienza politica, ci ha illuminato nella scelta, risultata efficace, di contribuire ad evitare un tracollo irreversibile dell’Amministrazione di centro destra che, con grandi sacrifici e dopo ben 15 anni di rincorse, siamo riusciti a conquistare nella cittadina bradanica.A Lei la scelta. Ci auguriamo, a questo punto, che la Sua esternazione sia stata solo frutto di una incolpevole ed inconsapevole valutazione dell’intera vicenda, determinata da un frettoloso confronto con chi agisce in nome e per conto del Partito, senza che vi sia stato un minimo confronto democratico all'interno dello stesso. "Non siamo una caserma", né a Roma, né tantomeno nel più piccolo comune d'Italia. Noi siamo fermamente convinti che il PDL è equamente democratico ovunque.Augurandoci quel doveroso ed opportuno chiarimento con il Coordinamento Provinciale e Regionale del PDL, noi siamo, saremo e, soprattutto, ci riconosciamo del PDL. Proprio per questo ci tacciamo.
Estremo è stato l’imbarazzo nel quale, noi consiglieri presenti del PDL, ci siamo trovati nell’apprendere che, lo stesso Coordinatore, aveva chiesto, al Sindaco e non agli stessi consiglieri del PDL, tramite fax sopraggiunto nell’imminenza del consiglio, di rinviarlo. La richiesta, tecnicamente non accoglibile in quanto pervenuta da soggetto esterno all’Assise Comunale, sicuramente avrebbe sortito gli effetti desiderati con la presenza di tutti i Consiglieri interessati, rappresentando “la maggioranza della maggioranza” nel Consiglio comunale.In tema di buon senso, ci riteniamo gravemente offesi nella dignità personale in quanto il Coordinatore Provinciale, evidentemente, ritiene le nostre persone escluse dalla famiglia del PDL, e quindi, di conseguenza i nostri elettori di centro destra ivi compresi i rispettivi membri dei direttivi degli ex partiti di “Forza Italia” ed “Alleanza Nazionale”. Non può, attraverso la sua carica Dirigenziale (nomina effettuata dal Partito con una decisione verticistica, in questo momento fondativa), asserire che UNANIMEMENTE ed UNITAMENTE i consiglieri del PDL hanno ritenuto opportuno non partecipare ai lavori del Consiglio Comunale; come se noi (la metà dei consiglieri) appartenessimo ad altro schieramento. In cosa consiste l’atto di tradimento?
Colpevoli di aver mantenuto un’AMMINISTRAZIONE in cui governa la PDL con la maggioranza della giunta (3 su 5), colpevoli di ascoltare il direttivo ed il popolo del locale PDL, colpevoli di aver scelto di abbandonare poltrone (Vice-Sindaco, Assessore, Consigliere delegato e Capogruppo di F.I.) e, conseguentemente, posizioni di potere, per salvare l’Amministrazione Comunale e con l’obbiettivo di rilanciare l'attività amministrativa stessa.Oppure esclusivamente colpevoli di non aver accettato imposizioni personali, mai condivise con la locale dirigenza del PDL, in nome del partito?Noi, con tutta la stima e il rispetto politico, Egregio Coordinatore Provinciale Antonio Tisci, ci riconosciamo in quei valori fondanti che caratterizzano la Nostra grande famiglia politica, il Partito Popolare Europeo, con il quale Ella ha forse scarsa dimestichezza: la dignità della persona, la libertà, la democrazia e la responsabilità.
Proprio questa fede in tali ideali, che non abbiamo dovuto apprendere e potuto esercitare negli ultimi mesi, compreso un senso di responsabilità che sovrasta ogni convenienza politica, ci ha illuminato nella scelta, risultata efficace, di contribuire ad evitare un tracollo irreversibile dell’Amministrazione di centro destra che, con grandi sacrifici e dopo ben 15 anni di rincorse, siamo riusciti a conquistare nella cittadina bradanica.A Lei la scelta. Ci auguriamo, a questo punto, che la Sua esternazione sia stata solo frutto di una incolpevole ed inconsapevole valutazione dell’intera vicenda, determinata da un frettoloso confronto con chi agisce in nome e per conto del Partito, senza che vi sia stato un minimo confronto democratico all'interno dello stesso. "Non siamo una caserma", né a Roma, né tantomeno nel più piccolo comune d'Italia. Noi siamo fermamente convinti che il PDL è equamente democratico ovunque.Augurandoci quel doveroso ed opportuno chiarimento con il Coordinamento Provinciale e Regionale del PDL, noi siamo, saremo e, soprattutto, ci riconosciamo del PDL. Proprio per questo ci tacciamo.