Vecchie case
strade strette
della mia cittadina!
Incastonate a grappolo
lassù, sulla collina
tra luci ed ombre
vincete la paura...
Fra pieni e vuoti
gioca incessante il sole
cementando
in ogni pietra,
in vostro amplesso
a catena...
Mal celati,
su rugosi volti
i rimpianti,
scrigni aperti di storia
che nel sordo lamento
non fecero storia...
Inaridita, la linfa,
prese il mare
l'antica pazienza;
nel fardello
la riposta speranza...
su una scia spumosa,
lacrime ancora...
Fiduciosi sogni,
sorrisi spenti.
Nelle reliquie,
sopravvive ancora
il canto,
fra quelle mura...
nel rintocco vibrato
di una campana
nel vocio indistinto
nel cicaleccio
nel ronzio di un ape
che, pregando
fa da spola,
nel verde prato,
fra tante croci,
su rose rosse
più lontano...
...a valle.
Mimmo Festino