SPINAZZOLA - Unica necessità: informare. Spiegare ai cittadini di Spinazzola cosa significa ricerca e perforazione del petrolio sul proprio territorio. Rischi e impatto ambientale, quelli sulla salute e gli eventuali presupposti di beneficio rappresentati dalla royaltys.
Spinazzola è una delle quindici città interessate dalla richiesta avanzata da una società texana la «Aleanna Resources LLC», tredici in Basilicata e due in Puglia, che coinvolge un territorio di 561 chilometri quadrati. Il sindaco Carlo Scelzi è l’unico ad aver dichiarato che «non ostacolerà la ricerca». Per questo il comitato spontaneo dei cittadini “No all’Italia petrolizzata” ha organizzato un convegno dal titolo: «Cui prodest? (a chi giova?) – Petrolio ricerca e trivellazione progetto Palazzo San Gervasio». L’appuntamento è alle 19,30, in piazza San Sebastiano, e potrà essere seguito in diretta Streaming su: www.ilgrillaio.blogspot.com.
Interverranno: Maria Rita D’Orsogna (fisico, docente Dipartimento di Matematica California State University – Northridge, Los Angeles). Carlo Vulpio (giornalista del Corriere della Sera, autore del libro “Roba Nostra” e “La Città delle Nuvole”), Michele Di Lorenzo (vice presidente dell’Ente Parco Nazionale dell’Alta Murgia).
Moderatore: Cosimo Forina, giornalista de La Gazzetta del Mezzogiorno. L’invito al convegno per discutere sul futuro e in difesa del territorio è stato esteso ai Sindaci delle città di Puglia e Basilicata contrari al progetto di ricerca e estrazione del petrolio, ad associazioni ambientaliste, ai rappresentanti della Regione Puglia e Regione Basilicata.
Durante la giornata di sabato a partire dalle 10 in piazza San Sebastiano sarà allestito un tavolo per la raccolta di firme finalizzate a richiedere al Consiglio Comunale di adottare una delibera contraria alla ricerca petrolifera sul territorio di Spinazzola, al pari di quello che hanno già fatto altre città.
Gli ospiti del comitato «No all’Italia petrolizzata »:
Maria Rita D’Orsogna è di origine abruzzese. Diventa riferimento dei diritti dei cittadini di tutta l’Italia contro i giganti del petrolio. «Che in Italia ci sia un Far West - ha dichiarato la D’Orsogna -, lo dimostra il semplice confronto tra ciò che è permesso nel nostro Paese e le regole che invece le compagnie minerarie devono rispettare nelle altre nazioni. In California, ad esempio, è ritenuta cancerogena tutta la filiera del petrolio, compreso il pieno di benzina alla pompa, e un warning è stato sottoscritto dalle maggiori compagnie petrolifere. Mentre mi pare che in Basilicata il problema è sottostimato, visto che si può perforare a pochi metri dalla costa, davanti ad un ospedale (Villa d’Agri) e a ridosso di case e centri abitati (Marconia, Pisticci, Viggiano e Policoro)».
Carlo Vulpio reduce dalla sua inchiesta su Taranto, città più inquinata d’Europa. Dove lo strapotere industriale ha portato ad un elevato tasso di malattia e morte dei suoi abitanti per neoplasie. Un miscuglio che ha avvelenato le carni degli animali abbattuti con ordinanza regionale e persino il latte materno. Ma ha Taranto tutto è stato sopportato passivamente, accettato perché industrializzazione ha significato lavoro.
Michele Di Lorenzo, avrà modo di spiegare quanto sia importante la tutela di un territorio partendo dalla valorizzazione delle sue peculiarità. «Ci aspettiamo che la città sia presente, affermano gli organizzatori, nonostante il Comune di Spinazzola non ha inteso patrocinare l’iniziativa. Siamo convinti che il sapere potrà portare ogni cittadino ad avere un propria coscienza critica».
Spinazzola è una delle quindici città interessate dalla richiesta avanzata da una società texana la «Aleanna Resources LLC», tredici in Basilicata e due in Puglia, che coinvolge un territorio di 561 chilometri quadrati. Il sindaco Carlo Scelzi è l’unico ad aver dichiarato che «non ostacolerà la ricerca». Per questo il comitato spontaneo dei cittadini “No all’Italia petrolizzata” ha organizzato un convegno dal titolo: «Cui prodest? (a chi giova?) – Petrolio ricerca e trivellazione progetto Palazzo San Gervasio». L’appuntamento è alle 19,30, in piazza San Sebastiano, e potrà essere seguito in diretta Streaming su: www.ilgrillaio.blogspot.com.
Interverranno: Maria Rita D’Orsogna (fisico, docente Dipartimento di Matematica California State University – Northridge, Los Angeles). Carlo Vulpio (giornalista del Corriere della Sera, autore del libro “Roba Nostra” e “La Città delle Nuvole”), Michele Di Lorenzo (vice presidente dell’Ente Parco Nazionale dell’Alta Murgia).
Moderatore: Cosimo Forina, giornalista de La Gazzetta del Mezzogiorno. L’invito al convegno per discutere sul futuro e in difesa del territorio è stato esteso ai Sindaci delle città di Puglia e Basilicata contrari al progetto di ricerca e estrazione del petrolio, ad associazioni ambientaliste, ai rappresentanti della Regione Puglia e Regione Basilicata.
Durante la giornata di sabato a partire dalle 10 in piazza San Sebastiano sarà allestito un tavolo per la raccolta di firme finalizzate a richiedere al Consiglio Comunale di adottare una delibera contraria alla ricerca petrolifera sul territorio di Spinazzola, al pari di quello che hanno già fatto altre città.
Gli ospiti del comitato «No all’Italia petrolizzata »:
Maria Rita D’Orsogna è di origine abruzzese. Diventa riferimento dei diritti dei cittadini di tutta l’Italia contro i giganti del petrolio. «Che in Italia ci sia un Far West - ha dichiarato la D’Orsogna -, lo dimostra il semplice confronto tra ciò che è permesso nel nostro Paese e le regole che invece le compagnie minerarie devono rispettare nelle altre nazioni. In California, ad esempio, è ritenuta cancerogena tutta la filiera del petrolio, compreso il pieno di benzina alla pompa, e un warning è stato sottoscritto dalle maggiori compagnie petrolifere. Mentre mi pare che in Basilicata il problema è sottostimato, visto che si può perforare a pochi metri dalla costa, davanti ad un ospedale (Villa d’Agri) e a ridosso di case e centri abitati (Marconia, Pisticci, Viggiano e Policoro)».
Carlo Vulpio reduce dalla sua inchiesta su Taranto, città più inquinata d’Europa. Dove lo strapotere industriale ha portato ad un elevato tasso di malattia e morte dei suoi abitanti per neoplasie. Un miscuglio che ha avvelenato le carni degli animali abbattuti con ordinanza regionale e persino il latte materno. Ma ha Taranto tutto è stato sopportato passivamente, accettato perché industrializzazione ha significato lavoro.
Michele Di Lorenzo, avrà modo di spiegare quanto sia importante la tutela di un territorio partendo dalla valorizzazione delle sue peculiarità. «Ci aspettiamo che la città sia presente, affermano gli organizzatori, nonostante il Comune di Spinazzola non ha inteso patrocinare l’iniziativa. Siamo convinti che il sapere potrà portare ogni cittadino ad avere un propria coscienza critica».
tratto da lagazzettadelmezzogiorno