Si è conclusa la mostra, del Maestro Antonio Carulli, tenutasi nello spazio espositivo messo a disposizione dalla Camera del Lavoro CGIL di Palazzo S. G., mostra che ha visto una massiva affluenza di pubblico in queste giornate agostane del centro bradanico.
La personale raccoglieva opere pittoriche e sculture in ferro, varie per grandezza e forma, frutto di un talento naturale, imprescindibile dall’artista, che ha dedicato e dedica la sua esistenza all’arte nelle accezioni più varie. Le opere non nascono solo dal talento delle sue mani, ma anche da una ricerca e conoscenza delle antiche civiltà e da tutto quel che è stato tramandato, attraverso la storia, negli anni.
Molti critici quando parlano dell’arte del Carulli si discostano dal canonico significato che appartiene a chi crea sculture e coniuga la stessa arte scultorea all’immobilità, tutti concordano sulla leggiadria, la trasparenza e la plasticità delle stesse opere, ed il loro modo di tradire la rigidità del ferro o di altra materia, restituendo grazia e sinuosità, e dando vita a sculture che parlano come se fossero dotate di una vita propria. Chiunque abbia vistato questa personale, ha facilmente potuto comprendere come l’artista riesca ad assoggettare le materie quali ferro, argilla e pietra, che plasma e fa proprie, mutuando le strutture anatomiche ed esaltandone i dettagli, creando opere che nonostante la freddezza, degli elementi utilizzati, riesca a dotare di una dinamicità unica. Questo, dell’artista è un periodo fertile e positivo, in cui la produzione di opere è fiorente.