Era da aspettarselo, al Campo di Accoglienza c’è stato un tentativo di occupazione. Queste note le apprendiamo in modo frammentario da cittadini che casualmente erano di passaggio dalla provinciale che da Palazzo San Gervasio porta a Spinazzola, che costeggia l’ex fabbrica di laterizi. Le informazioni pervenuteci sono incomplete per cui il racconto potrebbe risultare poco veritiero, anche se è poi la sostanza quella che interessa.
Una cinquantina di lavoratori hanno saltato la rete di recinzione portandosi all’interno del Campo di Accoglienza, ingaggiando immediatamente dopo una trattativa con le forze dell’ordine arrivate in gran numero. In serata si era già risolto tutto con la fuoriuscita dei lavoratori che sono ritornati nei casolari che tanti si ostinano a definire ruderi.
Pare, ma anche questo è da confermare che ci sia stato anche un tentativo di occupazione di un appartamento di proprietà dell’ATER (Case Popolari), anche questa notizia è però da convalidare, di certo però è che la necessità di trovare un alloggio adeguato per questi uomini e donne non può essere demandata al prossimo anno o ai responsi che usciranno dai vari monitoraggi. I risultati di tali monitoraggi non saranno degli oracoli e non ci aiuteranno a risolvere il problema se chi ha il potere per farlo non ha la volontà di deliberare positivamente.
Certo che però l’accaduto non poteva terminare senza uno strascico di polemica locale in seguito ad alcune voci messe in giro secondo la quale sarebbe responsabilità di alcuni volontari dell’Osservatorio Migranti Basilicata che avrebbero incitato i lavoratori a questa manifestazione.
L’Osservatorio Migranti Basilicata non nasconde di condividere questa azione di protesta, evidentemente simbolica, e da il suo pieno appoggio a questi lavoratori che manifestano la loro condizione all’interno di regole democratiche, condannando qualsiasi forma di violenza. Se l’Osservatorio Migranti Basilicata avesse partecipato a questa contestazione di certo non avrebbe assunto il ruolo di mero incitamento, cosa lontana dal nostro modo di essere, saremmo stati all’interno del Campo di Accoglienza con i lavoratori in questa loro denuncia.
Per cui non accettiamo qualsiasi tentativo che miri a screditare il lavoro che i nostri volontari stanno conducendo da circa due mesi per fronteggiare questa ennesima “emergenza accoglienza” e da dieci anni vicino alle vertenze dei migranti, per cui abbiamo dato mandato ai nostri legali affinché mettano in essere tutte quelle azioni che servono a proteggere i nostri volontari da siffatte calunnie.
Facciamo appello alle forze democratiche di questa nostra regione affinché la questione sia portata su un piano di discussione politica e non su quello giudiziario-repressivo, certi di non essere soli in questa battaglia di emancipazione dei diritti e di civiltà.