I consiglieri comunali eletti nella lista di Centro-Destra: Palermo, Catalano e Di Nardo, da tempo si sono dissociati dalla maggioranza ed in diversi consigli comunali hanno votato contro, i punti all’ordine del giorno.
Avrebbero dovuto spiegare prima (e si scusano per il ritardo) le ragioni del loro atteggiamento.
Hanno sempre cercato, per lealtà al gruppo di appartenenza, di dare un contributo alla realizzazione del programma proposto in campagna elettorale.
Avrebbero dovuto spiegare prima (e si scusano per il ritardo) le ragioni del loro atteggiamento.
Hanno sempre cercato, per lealtà al gruppo di appartenenza, di dare un contributo alla realizzazione del programma proposto in campagna elettorale.
PROGRAMMA CHE VOLEVA MIGLIORARE IL PAESE STRUTTURALMENTE, MORALMENTE
ED ETICAMENTE.
ED ETICAMENTE.
Voleva dare risposte ai tanti problemi che da anni assillano la nostra cittadina voleva migliorare la viabilità, dotare (finalmente) il comune del Regolamento Urbanistico, rendere la casa comunale visibile a tutti, parlare di edilizia pubblica e privata, di agricoltura, di artigianato, di commercio e di turismo.
Voleva spiegare alla gente che il voto al CENTRO-DESTRA era giusto perché si doveva e si poteva instaurare un rapporto di collaborazione fra l’eletto e il cittadino. Voleva e doveva spiegare alla gente il fallimento socio-economico del paese. Il fallimento delle tante piccole cattedrali nel deserto (villa comunale, zona industriale, illuminazione stradale fotovoltaica ecc. ecc.). Prevedeva la collaborazione fra eletti, lo scambio di idee, la partecipazione, la consultazione e la comunicazione periodica. Voleva in definitiva, aprire un discorso nuovo ove l’eletto doveva essere al servizio del cittadino.
Voleva spiegare alla gente che il voto al CENTRO-DESTRA era giusto perché si doveva e si poteva instaurare un rapporto di collaborazione fra l’eletto e il cittadino. Voleva e doveva spiegare alla gente il fallimento socio-economico del paese. Il fallimento delle tante piccole cattedrali nel deserto (villa comunale, zona industriale, illuminazione stradale fotovoltaica ecc. ecc.). Prevedeva la collaborazione fra eletti, lo scambio di idee, la partecipazione, la consultazione e la comunicazione periodica. Voleva in definitiva, aprire un discorso nuovo ove l’eletto doveva essere al servizio del cittadino.
COSA E’ AVVENUTO DI TUTTO CIO’ ? QUANTO SI E’ REALIZZATO ? QUALI NUOVE INIZIATIVE
SONO STATE INTRAPRESE NELL’INTERESSE DELLA CITTADINANZA ?
NIENTE – NIENTE – NIENTE
SONO STATE INTRAPRESE NELL’INTERESSE DELLA CITTADINANZA ?
NIENTE – NIENTE – NIENTE
Il Sindaco, la Giunta e qualche attento collaboratore, hanno occupato le stanze ed hanno avocato a se ogni cosa. Tutto è nelle loro mani e nulla e nessuno deve entrare nel merito.
Tre anni ed oltre, consumati nella tenace caparbietà degli assessori e collaboratori in difesa della loro posizione e tutti a far quadrato intorno al principe regnante.
Nulla di straordinario è successo nel nostro paese. La scarsa fiducia di cui godono gli amministratori è la dimostrazione del fallimento.
Tre anni ed oltre, consumati nella tenace caparbietà degli assessori e collaboratori in difesa della loro posizione e tutti a far quadrato intorno al principe regnante.
Nulla di straordinario è successo nel nostro paese. La scarsa fiducia di cui godono gli amministratori è la dimostrazione del fallimento.
TUTTO VA BENE– TUTTO FUNZIONA A MERAVIGLIA.
Che senso ha parlare di edilizia pubblica e privata ? Poco male se non vengono rilasciati Permessi a Costruire, poco male se non si riesce a espletare il concorso pubblico per Tecnico Comunale, se non si riesce a dare un assetto al territorio, se non si riesce a fermare un fondo stradale che ad ogni acquazzone scivola via, se non si riescono a completare i lavori del castello, se la biblioteca comunale e a rischio chiusura, se alla pinacoteca si sperperano risorse senza programmazione.
Poco o niente si è fatto di concreto nel nostro Paese, tranne qualche polemico allarme sociale (loculi cimiteriali, livellari, tarsu, centro per extra-comunitari, feste e festicciole).
Poco o niente si è fatto di concreto nel nostro Paese, tranne qualche polemico allarme sociale (loculi cimiteriali, livellari, tarsu, centro per extra-comunitari, feste e festicciole).
DI CERTO NON E’ MANCATA LA RISCOSSIONE DELLE INDENNITA’ DI CARICA.
Al Sindaco e agli assessori si ricorda che amministrare non significa comandare, non significa essere arroganti, non significa essere ostinati nei confronti dei consiglieri comunali che dissentono e soprattutto nei confronti dei tanti cittadini che vengono a trovarsi nelle condizioni di dover reclamare, loro malgrado, i propri diritti.
Amministrare, in democrazia, significa ascoltare le ragioni altrui, equilibrare, mitigare e far condividere le regole comuni a tutti.
Deponete i gradi e per il tempo che rimane, diventate cittadini normali.
I consiglieri dissenzienti ed il gruppo che li sostiene, in questa prima occasione si limitano a quanto col presente enunciato. Ma tanti altri sono gli argomenti che possono approfondire e che approfondiranno per rendere ragione al popolo di Palazzo.
Amministrare, in democrazia, significa ascoltare le ragioni altrui, equilibrare, mitigare e far condividere le regole comuni a tutti.
Deponete i gradi e per il tempo che rimane, diventate cittadini normali.
I consiglieri dissenzienti ed il gruppo che li sostiene, in questa prima occasione si limitano a quanto col presente enunciato. Ma tanti altri sono gli argomenti che possono approfondire e che approfondiranno per rendere ragione al popolo di Palazzo.
I Consiglieri Comunali
Palermo Antonio – Catalano Giuseppe - Di Nardo Luciano