Devo ammettere che il dibattito scaturito dalla mia lettera, certamente con imperfezioni, si è trasformato in un attacco anche personale che certamente non ci aiuta a trovare la soluzione ai problemi.
Cercherò di spiegarmi meglio e spero senza imperfezioni, sul senso della mia missiva.
Mi è sembrato sconsiderato che un normale incontro politico, al pari di tanti altri, abbia potuto provocare le ire e gli atteggiamenti non pacati da parte di qualcuno. Soprattutto da chi personalmente non mi aspettavo. E ancor più non ne avrei capito il motivo di tale non condivisione.
Avrei semplicemente gradito che, anche in presenza di errori commessi da parte mia o di amici, ci si sarebbe potuto confrontare in modo sereno e privato e non facendolo nelle “strade”.
Certamente, mi accorgo che avere il coraggio di affrontare i problemi può essere visto come un atteggiamento per colpevolizzare o peggio ancora giudicare.Magari ergendosi a paladini della giustizia. Ma, ho solo cercato di difendere tutti i corresponsabili da un accadimento che nulla aveva di premeditato o accattivante, soprattutto in funzione del fatto che la sede che ha ospitato l’evento è stata gentilmente offerta da chi poi stato ingiustamente accusato.
Agli amici che mi accusano di cotanta immmeritocrazia o negligenze spirituali o peggio ancora di non santità, devo candidamente ammettere che non aspiro a nessuna santificazione o beatificazione. Altrimenti avrei provveduto anche io ad inoltrare nel periodo natalizio i doni ed i bigliettini di auguri a tutti gli scolari elementari ed alle loro famiglie, firmandomi nello stesso al fianco del sacerdote.
Cercherò di spiegarmi meglio e spero senza imperfezioni, sul senso della mia missiva.
Mi è sembrato sconsiderato che un normale incontro politico, al pari di tanti altri, abbia potuto provocare le ire e gli atteggiamenti non pacati da parte di qualcuno. Soprattutto da chi personalmente non mi aspettavo. E ancor più non ne avrei capito il motivo di tale non condivisione.
Avrei semplicemente gradito che, anche in presenza di errori commessi da parte mia o di amici, ci si sarebbe potuto confrontare in modo sereno e privato e non facendolo nelle “strade”.
Certamente, mi accorgo che avere il coraggio di affrontare i problemi può essere visto come un atteggiamento per colpevolizzare o peggio ancora giudicare.Magari ergendosi a paladini della giustizia. Ma, ho solo cercato di difendere tutti i corresponsabili da un accadimento che nulla aveva di premeditato o accattivante, soprattutto in funzione del fatto che la sede che ha ospitato l’evento è stata gentilmente offerta da chi poi stato ingiustamente accusato.
Agli amici che mi accusano di cotanta immmeritocrazia o negligenze spirituali o peggio ancora di non santità, devo candidamente ammettere che non aspiro a nessuna santificazione o beatificazione. Altrimenti avrei provveduto anche io ad inoltrare nel periodo natalizio i doni ed i bigliettini di auguri a tutti gli scolari elementari ed alle loro famiglie, firmandomi nello stesso al fianco del sacerdote.