Per il consigliere regionale di Sel “l’accoglienza dei profughi è un sentimento che accomuna tutta la Basilicata e va garantita in maniera efficace e dignitosa”
“Le legittime valutazioni e la contrarietà del presidente De Filippo sull’operazione di accoglienza a Palazzo San Gervasio di alcune centinaia di profughi maghrebini, decisa dal Ministero dell’Interno in tutta fretta e senza alcun raccordo con Regione e Comune di Palazzo, trovano maggiore fondamento nella preoccupazione che il centro di accoglienza, così concepito, possa diventare una struttura, come ancora purtroppo ce ne sono nel Paese, dalle quali i migranti non possano uscire prima della identificazione e dei conseguenti provvedimenti di organi di polizia”. E’ quanto sostiene il capogruppo di Sinistra Ecologia e Libertà, in Consiglio regionale, Giannino Romaniello.
Il consigliere sottolinea che “anche la comunità di Palazzo e l’intera Basilicata sconteranno l’assoluta approssimazione con cui il Governo sta affrontando la questione degli sbarchi a Lampedusa. Non si può giocare con la vita e la dignità delle persone – sostiene - per finalità di basso consenso elettorale, mentre siamo in attesa di verificare come si trasformerà il centro di accoglienza di Palazzo che, come è noto, il Sindaco della cittadina dell’Alto Bradano ha ritenuto nella scorsa stagione estiva inidoneo ad ospitare gli immigrati venuti per la raccolta del pomodoro”.
Nel ribadire che “l’accoglienza dei profughi è un sentimento che accomuna tutte le comunità della Basilicata e, pertanto, va garantita in maniera efficace e dignitosa”, Romaniello riferisce di aver aderito all’appello ‘la guerra non si può umanizzare ma si può solo abolire’ alla base della manifestazione nazionale del 2 aprile prossimo a Roma perché “nessuna guerra – evidenzia - può essere umanitaria. Se si vuole difendere i diritti umani, l’unica strada per farlo è che tutte le parti si impegnino a cessare il fuoco, a fermare la guerra, la violenza, la repressione. Nessuna guerra è inevitabile: le guerre appaiono ad un certo punto inevitabili solo quando non si è fatto nulla per prevenirle”.
Fonte: www.basilicatanet.it
Nel ribadire che “l’accoglienza dei profughi è un sentimento che accomuna tutte le comunità della Basilicata e, pertanto, va garantita in maniera efficace e dignitosa”, Romaniello riferisce di aver aderito all’appello ‘la guerra non si può umanizzare ma si può solo abolire’ alla base della manifestazione nazionale del 2 aprile prossimo a Roma perché “nessuna guerra – evidenzia - può essere umanitaria. Se si vuole difendere i diritti umani, l’unica strada per farlo è che tutte le parti si impegnino a cessare il fuoco, a fermare la guerra, la violenza, la repressione. Nessuna guerra è inevitabile: le guerre appaiono ad un certo punto inevitabili solo quando non si è fatto nulla per prevenirle”.
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