Il premier: Da Tunisi chiedono indulgenza, no ai rimpatri massicci ma la Tunisia si impegni di più.
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha detto no ai rimpatri massicci in Tunisia, "perché sarebbero destabilizzanti per la nuova democrazia". Il premier ha anche spiegato che, sui rientri, dal governo tunisino sarebbe arrivata la richiesta di una certa indulgenza. I rimpatri, ha detto Berlusconi, "potrebbero essere di circa 100 immigrati al giorno" ma va tutto definito nell'incontro con il governo tunisino in programma per lunedì. Quanto agli sgomberi bloccati a Lampedusa per via del mare grosso, nel corso di una conferenza a Palazzo Chigi ha detto: "Riprenderanno appena possibile". Al governo di Tunisi il premier ha chiesto maggiore impegno per i rimpatri. E sui Cie: Sono soluzioni provvisorie. Un messaggio all'Europa: Intervenga.
Intanto sono iniziati i trasferimenti di 1716 migranti da Taranto al campo di Manduria. In mattinata nel porto militare del capoluogo pugliese era arrivata la "Excelsior", unità navale della compagnia "Grimaldi" partita giovedì da Lampedusa. I migranti vengono trasferiti nella cittadina pugliese a bordo di pullman scortati dalle forze dell'ordine.
Nella tendopoli in provincia di Taranto i migranti saranno identificati e solo successivamente, ma non è ancora chiaro quando, potrebbero essere trasferiti in un altro campo di accoglienza che è stato allestito a Palazzo San Gervasio in provincia di Potenza. Una seconda unità navale, la Catania, è attesa a Taranto per il pomeriggio. A bordo altri 600 immigrati salpati sempre dal porto di Lampedusa.
E sull'isola, complici il forte vento e le condizioni del mare, è stata una notte tranquilla sul fronte sbarchi. La capitaneria di porto dell'isola ha confermato che nessun barcone di immigrati è arrivato nel porto della maggiore delle Pelagie, nè ci sono stati avvistamenti nel Canale di Sicilia.
Proprio il mare mosso ieri ha determinato dei rallentamenti nelle procedure di sgombero degli immigrati dall'isola. Le navi Clodia e T/Link che avrebbero dovuto caricarne un migliaio non hanno potuto attraccare, interrompendo di fatto i trasferimenti. L'interruzione ha fatto sì che i tunisini si accampassero per la notte sulla collina di fronte al molo di Cala Pisana, accendendo fuochi e ripari di fortuna.
Intanto per oggi il ministro per i Rapporti con le Regioni e per la Coesione territoriale, Raffaele Fitto ha convocato a Palazzo Chigi la prima riunione della cabina di regia con le Regioni, i Comuni e le Province sull'emergenza immigrazione.
Nella tendopoli in provincia di Taranto i migranti saranno identificati e solo successivamente, ma non è ancora chiaro quando, potrebbero essere trasferiti in un altro campo di accoglienza che è stato allestito a Palazzo San Gervasio in provincia di Potenza. Una seconda unità navale, la Catania, è attesa a Taranto per il pomeriggio. A bordo altri 600 immigrati salpati sempre dal porto di Lampedusa.
E sull'isola, complici il forte vento e le condizioni del mare, è stata una notte tranquilla sul fronte sbarchi. La capitaneria di porto dell'isola ha confermato che nessun barcone di immigrati è arrivato nel porto della maggiore delle Pelagie, nè ci sono stati avvistamenti nel Canale di Sicilia.
Proprio il mare mosso ieri ha determinato dei rallentamenti nelle procedure di sgombero degli immigrati dall'isola. Le navi Clodia e T/Link che avrebbero dovuto caricarne un migliaio non hanno potuto attraccare, interrompendo di fatto i trasferimenti. L'interruzione ha fatto sì che i tunisini si accampassero per la notte sulla collina di fronte al molo di Cala Pisana, accendendo fuochi e ripari di fortuna.
Intanto per oggi il ministro per i Rapporti con le Regioni e per la Coesione territoriale, Raffaele Fitto ha convocato a Palazzo Chigi la prima riunione della cabina di regia con le Regioni, i Comuni e le Province sull'emergenza immigrazione.
Fonte : Kan-www.tmnews.it