La società statunitense di ricerca e di coltivazione di idrocarburi AleAnna Resources LLC titolare del progetto “Palazzo San Gervasio” tra - mite l’avvocato Emanuele Turco di Roma, studio dove risulta domiciliata, ha chiesto di incontrare i sindaci delle città del territorio su cui intende avviare le analisi per trovare l’oro nero.
Quindici i comuni coinvolti, su di una superficie di 561 kmq: Acerenza, Banzi, Barile, Forenza, Genzano di Lucania, Ginestra, Maschito, Montemilone, Oppido Lucano, Palazzo San Gervasio, Ripacandida, Rapolla e Venosa che ricadono in Basilicata; Minervino Murge e Spinazzola in Puglia. L’incontro è stato fissato lunedì 5 luglio alle 10,30 presso la sala consigliare del Comune di Palazzo San Gervasio, sindaco Federico Pagano fermo sulla contrarietà al progetto, il quale ha aperto cordialmente l’incontro alla stampa.
L’appuntamento segue ad una lettera polemica inviata dall’avv. Turco al presidente del consiglio della Regione Puglia Onofrio Introna per il suo fermo “No” alla ricerca di idrocarburi nel territorio della Murgia. Sostenuto dal consigliere regionale Francesco Pastore (Sinistra Ecologia e Libertà). La stessa missiva era stata inviata ai sindaci di Spinazzola Carlo Scelzi e quello di Minervino Murge, Luigi Roccotelli. A questi ultimi per evidenziare i “benefici” in termini di royalty incassati da altre città nel cui territorio avviene di già l’estrazione del petrolio.
Scelzi a sorpresa ha dichiarato alla “Gazzetta”: «sulla fase preliminare della ricerca petrolifera della AleAnna Resources LLC non la ostacoleremo. Dall’ufficio tecnico ho avuto rassicurazioni che le indagini non saranno invasive. Si tratta per lo più di studi geologici con utilizzo di ultrasuoni».
Quello della AleAnna Resources, che descrive tramite il suo legale le aree di ricerca come: “zone dell’Italia abbandonate”, è un progetto che ha suscitato notevoli reazioni. A partire proprio dai sindaci della Basilicata che ricadono nell’area dell’Alto Bradano, sindcai che ambiscono a ben altro rispetto all’assalto del loro territorio da parte della società statunitense. Infatti all’oro nero e ai suoi rischi di estrazione, preferiscono l’avvi o e il compimento del progetto per portare sui terreni l’acqua per farli diventare irrigui tramite l’Ente per lo Sviluppo dell’Irrigazione e la Trasformazione Fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia.
L’Eipli ha già ottenuto cento milioni di euro (più trecento in arrivo) a tale scopo e si è detta contraria alle ricerche petrolifere. Tant ’è che i sindaci dell’Alto Bradano hanno persino stigmatizzato la posizione del loro assessore regionale all’ambiente Agatino Mancasi, ritenendo il silenzio- assenso della Regione Basilicata in sede VIA sul progetto petrolifero «Palazzo San Gervasio» inopportuno. Il capo di gabinetto del commissario dell’Eipli, Adriano Di Noia, attore della sinergia istituzionale tra Governo e Regione, aveva sottolineato nei giorni scorsi che tutto quanto su cui si sta procedendo è stato reso possibile grazie all’impegno del ministro Raffaele Fitto: «Ancora una volta ci troviamo a parlare di acqua, non solo perché è l’elemento in natura più importante per l’uomo, ma per le nostre Regioni è da considerarsi una risorsa economica e di sviluppo per il territorio». Tra i terreni che avranno l’opportunità di diventare irrigui anche parte di quelli di Spinazzola.
L’AleAnna Resources LLC sembra aver adottato contro lo “stop” al suo progetto, giunto da più parti, la strategia del tintinnio delle royalties. Un richiamo che potrebbe aver affascinato con le cifre a tanti zero, viste le esigue casse dei Comuni, qualche amministratore. Fermo restando che l’ultima parola per la firma della concessione petrolifera, anche di fronte al diniego degli enti locali, spetta al Ministro dello Sviluppo Economico dal 5maggio assunto ad interim dal Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi in seguito alle dimissioni di Claudio Scajola.
Quindici i comuni coinvolti, su di una superficie di 561 kmq: Acerenza, Banzi, Barile, Forenza, Genzano di Lucania, Ginestra, Maschito, Montemilone, Oppido Lucano, Palazzo San Gervasio, Ripacandida, Rapolla e Venosa che ricadono in Basilicata; Minervino Murge e Spinazzola in Puglia. L’incontro è stato fissato lunedì 5 luglio alle 10,30 presso la sala consigliare del Comune di Palazzo San Gervasio, sindaco Federico Pagano fermo sulla contrarietà al progetto, il quale ha aperto cordialmente l’incontro alla stampa.
L’appuntamento segue ad una lettera polemica inviata dall’avv. Turco al presidente del consiglio della Regione Puglia Onofrio Introna per il suo fermo “No” alla ricerca di idrocarburi nel territorio della Murgia. Sostenuto dal consigliere regionale Francesco Pastore (Sinistra Ecologia e Libertà). La stessa missiva era stata inviata ai sindaci di Spinazzola Carlo Scelzi e quello di Minervino Murge, Luigi Roccotelli. A questi ultimi per evidenziare i “benefici” in termini di royalty incassati da altre città nel cui territorio avviene di già l’estrazione del petrolio.
Scelzi a sorpresa ha dichiarato alla “Gazzetta”: «sulla fase preliminare della ricerca petrolifera della AleAnna Resources LLC non la ostacoleremo. Dall’ufficio tecnico ho avuto rassicurazioni che le indagini non saranno invasive. Si tratta per lo più di studi geologici con utilizzo di ultrasuoni».
Quello della AleAnna Resources, che descrive tramite il suo legale le aree di ricerca come: “zone dell’Italia abbandonate”, è un progetto che ha suscitato notevoli reazioni. A partire proprio dai sindaci della Basilicata che ricadono nell’area dell’Alto Bradano, sindcai che ambiscono a ben altro rispetto all’assalto del loro territorio da parte della società statunitense. Infatti all’oro nero e ai suoi rischi di estrazione, preferiscono l’avvi o e il compimento del progetto per portare sui terreni l’acqua per farli diventare irrigui tramite l’Ente per lo Sviluppo dell’Irrigazione e la Trasformazione Fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia.
L’Eipli ha già ottenuto cento milioni di euro (più trecento in arrivo) a tale scopo e si è detta contraria alle ricerche petrolifere. Tant ’è che i sindaci dell’Alto Bradano hanno persino stigmatizzato la posizione del loro assessore regionale all’ambiente Agatino Mancasi, ritenendo il silenzio- assenso della Regione Basilicata in sede VIA sul progetto petrolifero «Palazzo San Gervasio» inopportuno. Il capo di gabinetto del commissario dell’Eipli, Adriano Di Noia, attore della sinergia istituzionale tra Governo e Regione, aveva sottolineato nei giorni scorsi che tutto quanto su cui si sta procedendo è stato reso possibile grazie all’impegno del ministro Raffaele Fitto: «Ancora una volta ci troviamo a parlare di acqua, non solo perché è l’elemento in natura più importante per l’uomo, ma per le nostre Regioni è da considerarsi una risorsa economica e di sviluppo per il territorio». Tra i terreni che avranno l’opportunità di diventare irrigui anche parte di quelli di Spinazzola.
L’AleAnna Resources LLC sembra aver adottato contro lo “stop” al suo progetto, giunto da più parti, la strategia del tintinnio delle royalties. Un richiamo che potrebbe aver affascinato con le cifre a tanti zero, viste le esigue casse dei Comuni, qualche amministratore. Fermo restando che l’ultima parola per la firma della concessione petrolifera, anche di fronte al diniego degli enti locali, spetta al Ministro dello Sviluppo Economico dal 5maggio assunto ad interim dal Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi in seguito alle dimissioni di Claudio Scajola.
tratto da lagazzettadelmezzogiorno