Registratori, musicassette, temporizzatori, altoparlanti, amplificatori, cavi di collegamento ed accumulatori al piombo, tutti rinvenuti dalle Guardie Eco – Zoofile della LIDA di Potenza nel corso dei sopralluoghi notturni eseguiti nelle campagne dei Comuni di Banzi, Genzano di Lucania, Lavello, Palazzo San Gervasio e Venosa. I marchingegni sono stati subito disattivati dagli agenti volontari e rimossi dai luoghi. Il tutto consegnato alla Polizia Provinciale di Potenza per il relativo sequestro giudiziario e la trasmissione dell’informativa di reato alla Procura della Repubblica competente per territorio.Purtroppo l’uso di tali richiami è molto diffuso in varie Regioni d’Italia. Funzionano attivandosi con un timer. Spesso sono forniti di batterie che possono rimanere in carica anche per un mese intero. Il bracconiere ha, pertanto, tutto il tempo di sistemarle con tranquillità scegliendo poi il momento opportuno per tornare con il fucile. In alcuni casi, poi, la stessa arma può essere abilmente occultata servendosi di tubi in pvc conficcati in terra. Il tutto avvolto in grandi buste di plastica fornite di talco, che serve ad assorbire l’eventuale penetrazione di umidità. L’uccisione degli animali avviene in particolare all’alba. Attivo da alcune ore, il richiamo avrà funzionato attirando numerosi uccelli che potranno così essere comodamente sparati dal bracconiere. L’ uso dei richiami elettroacustici, sottolineano la Guardie della LIDA, costituisce un reato previsto dall’art. 21 c. 1 lett. “r” della Legge n°157/92 e sanzionato dall’art. 30 c. 1 lett. “h” della stessa normativa con l’ ammenda fino ad euro 1.549,00 e con la confisca obbligatoria dei richiami vietati.
fonte: Geapress