Raccolta differenziata il giorno dopo
A distanza di un mese dalla raccolta differenziata verifichiamone gli effetti. Dunque all’inizio ci siamo sentiti imbarazzati e disorientati nello smistamento rifiuti. Abbecedario dei rifiuti alla mano e appunti a scritte cubitali calamitati sulla facciata laterale del frigo. Domande impicciose del tipo: “Mà, il tubetto del dentifricio dove? E i rasoi?...”. In famiglia insomma nuove abitudini, nuovi impegni, come un gioco, volendo…Tuttavia l’assenza dei cassonetti in sosta nei vari punti del paese, credo non si sia avvertita, specie per coloro che li avevano tenuti per anni sotto casa, anzi il paese è sembrato ancor più pulito, migliore. Insomma possiamo vantarci rispetto ai paesi limitrofi di aver contribuito per primi alla raccolta intelligente e funzionale. Unico aspetto negativo che spero sia solo iniziale, è la presenza di sacchetti dell’immondizia sparsi per la campagna che al mattino scorgo recandomi al lavoro e che pare spuntino tra il verde, come i funghi di questi tempi. Sono sicuramente i sacchetti del panico o dei pregiudizi. Non voglio assolutamente credere che quella sia l’unica soluzione. Tant’è che per dissolversi plastica ed altro materiale di rifiuto, in natura si impiega anni. Non lasciamoci prendere dalle drastiche soluzioni, dagli ostinati “rifiuti”. Piuttosto leggiamoci il manuale e se anche all’inizio sbagliamo, pazienza, il sacchetto sarà ritirato ugualmente, nella certezza che nel prossimo ci sarà la giusta selezione. Pensiamo al mondo da lasciare ai nostri figli, ai nostri nipoti, alle future generazioni.
Rosalba Griesi
Articolo pubblicato su LiberoAccesso
124-125 Ottobre-Novembre 2011